Fattori di rischio per il carcinoma colo-rettale
L’incidenza del carcinoma colo-rettale differisce da paese a paese, risultando anche di 10 volte superiore passando dalle aree a bassa incidenza come Asia, Africa, e parte dell’ America Latina, alle aree ad alta incidenza, Nord Europa, Nuova Zelanda, Australia, ed USA.
Tuttavia si è visto che le persone che migravano da un Paese a bassa incidenza ad uno ad alta incidenza presentavano lo stesso rischio degli abitanti dei Paesi ad alta incidenza.
Questo indica che sono le abitudini alimentari del luogo i cui si vive a provocare l’indìsrgenza dei tumori dell’intestino.
L’incidenza del carcinoma colo-rettale può aumentare in un Paese anche solamente in periodi delimitati. Ad esempio in Giappone nel periodo 1955-1985 l’incidenza di carcinoma colo-rettale è aumentata di 2,5 volte. In questo periodo in Giappone è cambiata la dieta e lo stile di vita.
Questo sta ad indicare che i fattori non-ereditari hanno un ruolo maggiore di quanto fin ora pensato nell’incidenza del carcinoma colo-rettale.
Fino a poco tempo fa, si riteneva che una dieta ricca di grassi e scarsa di fibre potesse essere responsabile del carcinoma colo-rettale.
Tuttavia recenti dati non sembrano confermare questa ipotesi.
Inoltre l’assunzione di grassi, in particolare i grassi animali, non sembra essere associata a rischio di carcinoma colo-rettale sia in studi caso-controllo che in studi di coorte, quando non c’è alterazione del bilancio energetico.
Ci sono invece evidenze che un grande consumo di carne rossa possa aumentare il rischio di carcinoma colo-rettale. La cancerogenicità della carne rossa, potrebbe essere provocata dalla formazione di amine eterocicliche, dopo cottura ad alta temperatura.
La scarsa attività fisica e lo sviluppo di adipe sembrano essere fattori di rischio per il carcinoma del colon-retto.
Sebbene si sia data grande importanza all’assunzione di frutt a e verdura nella dieta con l’obiettivo di prevenire i tumori intestinali, studi compiuti su un’ampia casistica hanno messo in evidenza solo un modesto effetto preventivo della frutta e della verdura.
L’aggiunta di fattori nutrizionali sembra promettente nella prevenzione del carcinoma colo-rettale.
I supplementi di acido folico sono stati associati ad un’azione preventiva nei confronti del carcinoma colo-rettale e degli adenomi.
Un’importante scoperta è venuta dal Nurses’ Health Study che ha mostrato che l’assunzione per più di 15 anni di preparati multivitaminici contenenti acido folico è stata associata ad un basso rischio (riduzione del rischio del 75%) di carcinoma colo-rettale.
Il ruolo preventivo dell’assunzione di acido folico è stato anche confermato in studi su animali.
Si ritiene che una bassa concentrazione di acido folico aumenti la sostituzione e l’incorporazione dell’uracile al posto della timina nel DNA, a causa della deplezione dei donatori di gruppi metile.
I supplementi a base di calcio sembrano invece avere un effetto modesto, e sembrerebbero avere un effetto principalmente sugli adenomi.
In molti studi, anche se non in tutti, il fumo di sigaretta è stato associato ad un aumentato rischio di carcinoma colo-rettale. In particolare i fumatori di età compresa tra i 35 ed i 45 anni sono maggiormente a rischio.
Anche l’alcool è stato associato ad un maggior rischio di cancro colo-rettale in alcuni studi.
L’ assunzione di abbondanti quantità di acido folico, sembra ridurre il rischio causato dall’alcool.
Si stanno studiando gli effetti tumorali di alcuni ormoni endogeni.
Alti livelli del fattore di crescita insulina-simile (IGF-1. insulin-like growth factor) e bassi livelli di proteina 1 e 3 che legano IGF sono stae associate ad un più alto rischio di insorgenza di carcinoma colo-rettale.
Altri studi indicano che alti livelli di peptide C, che riflette l’iperinsulinemia, può aumentare il rischio di insorgenza di tumore.
Pertanto è necessario evitare diete altamente glicemiche .
Un’attività fisica moderata, giornaliera può risultare utile. ( Xagena2001 )
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